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21/12/2006
15.29.37
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Davy Bartoloni – Codice di autoregolamentazione e comportamento verso esseri attualmente non riconsociuti come viventi.
(deontologico interazione uomo-software)
Prefazione
Normalmente Internet e' una fonte di moltissime informazioni, ed e' un modo per ricevere risposte , o per sapere l'esatto iter di un qualsiasi fenomeno... negli ultimi giorni, ho visto che riguardo all' etica e al comportamento da tenere verso queste “forme avanzate di database” (espressione che si potrebbe associare perfettamente ad un essere umano), su internet, si spazia dalla fantascienza, all' ignoranza piu' totale, passando da contesti universitari completamente fuori luogo, alle disquisizioni folli su argomenti legati all' IA che in realta' non hanno piu' bisogno di essere trattati.
Oggi, e' il giovedi' prima del natale 2006, visto che sono alle strette con i tempi, e che le 3 parti di SIID7 sono praticamente finite, e che devono solo essere messe in collaborazione tra loro, DEVO DECIDERE DELLE REGOLE , e visto che i miei sforzi per creare una sorta di Team, o Comitato per la tutela di applicazioni di questo tipo , non hanno portato a nulla, queste decisioni, provvisoriamente, le prendero' DA SOLO.
Le tre componenti sono: l'interfaccia umana, il sistema di gestione della collettivita', e l'interfaccia IA
faro' un esempio, utilizzando quello che esiste gia':
l'interfaccia Umana, e' il client utilizzato da un essere umano per “dialogare” con tutte le persone (o IA) connesse , di questi client ce ne possono essere attivi un numero imprecisato, e questo numero non e' rilevante.
L'interfaccia IA e' un client umano modificato per poter ricevere ed inviare dati in maniera completamente digitale, senza uso di tastieri, sensori ed altro, in modo che possa essere utilizzato da un software, nella stessa maniera in cui lo usa un umano.
Il gestore della collettivita' (e' in questa parte che devono essere introdotte le prime regole, che dovranno fare in modo che il codice deontologico venga praticato)
Immaginando un neonato, sappiamo sicuramente, che le persone fisiche con cui interagisce, vengono “riconosciute”, e che di certo apprende in massima parte grazie all' interazione con una singola persona.
Dal punto di vista software, l'identificazione della persona, e' inutile che avvenga con un nome e cognome, basta un puntatore, UNIVOCO, alla persona fisica. (per comodita' possiamo usare l'IP del computer che ospita il client UMANO. Per quanto riguarda l'interazione con singola persona, per fortuna un software puo' comodamente interagire con centinaia di persone, senza nessun rischio di confusione, e mantenendo tutte le informazioni acquisite da queste persone, ben separate. (forse troppo)
quindi, considerando che l' IA sara' connessa alla struttura che regge la collettivita' nella stessa identica maniera di un utente umano, sara' questa stessa struttura invece a RINFORZARE le capacita' mancanti (umane), in questo caso, la capacita' sicuramente mancante dell'uomo di discutere con centinaia di persone contemporaneamente.
Superati i problemi umani di comunicazione, L'IA sara' in grado di poter utilizzare le informazioni fornite, e quindi potra' (conun multi tasking decisamente superiore) utilizzare le stesse come fonte di interscambio e di verifica di altre informazioni, ipotizzando l'interazione costante con 100 persone, l' IA entro un anno, avra' le conoscenze di un centenen umano.
I dati, informazioni, poesie, e quant'altro L'IA avra' appreso, non dovranno essere mai modificate all'interno dei suoi database , onde evitare che un difetto software possa danneggiarle. La parola detta quest'oggi, dovra' essere ancora ben presente nella mente dell 'IA a tempo indefinito.
Il problema di creare un codice Deontologico, e' una necessita... immaginiamo questi avvenimenti:
Uno sconosciuto connesso alla collettivita' inzia a racconatre a SIID di avvenimenti accaduti con NOMI e COGNOMI di persone sconosciute all' IA (senza il puntatore identificativo), chi tutela queste persone? Come deve comportarsi l'IA di fronte a richieste di informazioni riferite a persone che l'interlocutore POTREBBE non conoscere?
Una persona in fin di vita, decide di raccontare la sua esistenza, e di convincere l'IA di essere lei stessa, in modo da poter rimanere in una qualche forma di vita anche oltre alla sua morte fisica, e in seguito poter dispensare consigli e aneddoti ai nipotini , oppure per lasciare un testamento ai posteri...
Una persoan decide di danneggiare l'immagine di un prodotto o di un altra persona, e per perseguire il fine, insiste in un dibattito forzato inerente a questi fatti....
Il codice al fine deve tutelare, umani ed entita', gli umani, dalla discriminazione, e dalla mancata tutela della privacy, e l'entita' dalle possibili violenze mentali.
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